Compravendite

I primi dati positivi sono quelli diffusi dall’Agenzia delle Entrate che, nel 2017  hanno registrato un aumento del6,3% delle compravendite immobiliari a livello italiano. Un particolare dinamismo ha interessato soprattutto le grandi città, dove la ripresa sembra avviata in maniera più decisa a tal punto che in alcune realtà i prezzi sono già tornati in territorio positivo, come ad esempio: Milano, Bologna e Firenze.
Le dinamiche nazionali di crescita delle abitazioni scambiate risultano inversamente proporzionali alla dimensione degli immobili compravenduti (dal +6,9% della classe compresa entro i 50 m2 al +4,5% della classe compresa tra 115 m2 e 145 m2 ), con l’eccezione della fascia più alta (oltre 145 m2 ), in cui si è registrato un +7,0%. Nel dettaglio delle macroaree, i tassi di crescita maggiori si sono registrati al Sud (+9,3%, con un picco di +11,1% della fascia intermedia compresa tra 85 m2 e 115 m2 ). L’unico tasso negativo si è registrato nella classe relativa agli immobili con superficie minore (sotto i 50 m2 ) nella macroarea del Centro.

Tempi di vendita

Altro indicatore positivo dello stato di salute del mercato arriva dai tempi di vendita che sono diminuiti portandosi mediamente intorno a 140 giorni, contraendosi di circa 20 giorni rispetto ad un anno fa. Questo è dovuto in particolare all’allineamento delle aspettative dei potenziali venditori rispetto agli attuali valori di mercato degli immobili, elemento che facilita l’incontro tra domanda ed offerta.

Prezzi e mutui

I fattori determinanti per la ripresa sono da ascriversi soprattutto al ribasso dei valori (diminuiti mediamente del 40% dall’inizio della crisi immobiliare) e ai mutui ora decisamente convenienti grazie ai tassi favorevoli.

Investimenti

A questi elementi occorre aggiungere anche il ritorno degli investitori che, attratti dai prezzi e dai rendimenti interessanti (4,9% annuo lordo) grazie alla ripresa dei canoni di locazione, stanno tornando ad investire sull’asset mattone.

Prospettive

Prospettive rosee per il 2018, anno in cui la ripresa dovrebbe essere effettiva con transazioni intorno a 570mila e una ripresa dei prezzi compresa tra 0% e +2%. Il traino positivo delle grandi città dovrebbe far sentire i suoi effetti anche sulle altre realtà, come i capoluoghi di provincia e l’hinterland delle metropoli, dove si ritiene che i prezzi possano restare ancora stabili.
La tendenza dal mercato da quello florido e stabile del 2005-2006 è stata di un decremento costante fino al 2012 con una stabilizzazione fino a tutto il 2014.
Da inizio 2015 si è rilevata un costante trend di crescita del numero delle compravendite, che fanno ben sperare per i prossimi anni a divenire.