Un pò di geografia

Ospedaletti è una piccola cittadina in Provincia di Imperia, nell’estremo ponente ligure, ubicata quasi al centro di un’insenatura formata da Capo Nero a levante e Capo S. Ampelio a ponente. Il centro antico si stende in riva al mare, mentre la parte moderna, costituita da ville, alberghi e complessi edilizi a carattere residenziale, circondati da variopinti giardini fioriti che danno loro una particolare caratteristica di signorilità  e creano attorno agli stessi delle vere oasi di serena pace e di tranquillità, è disposta ad anfiteatro sulle pendici soprastanti l’insenatura. Il clima mite ed uniforme – il più apprezzato dalle due Riviere ­ la bellezza del paesaggio e la lussureggiante vegetazione sub tropicale hanno fatto di Ospedaletti una rinomata e ricercata località di soggiorno.

Il territorio di Ospedaletti si stende per una superficie di 514 ha lungo le pendici delle colline che formano l’insenatura, colline che proteggono la cittadina dai freddi venti del Nord. Nel territorio di Ospedaletti vi sono estese coltivazioni di piante ornamentali e da fiore, specie garofani e rose dei quali si tiene giornalmente mercato nella vicina Sanremo. La popolazione è di circa 3650 abitanti. Nell’ultimo dopoguerra, per il continuo aumento delle costruzioni edilizie, la popolazione di Ospedaletti, può considerarsi composta per la maggior parte da persone che avendo a disposizione un alloggio, trascorrono le loro vacanze in questo centro, per cui complessivamente può arrivare a circa 10.000 unità  nel periodo estivo.

Ospedaletti grazie alla sua posizione geografica è facilmente raggiungibile con ogni mezzo, tramite auto servendosi della provinciale n. 1 “Aurelia” che la collega alle città della costa e con la vicina Costa Azzurra oppure con l’autostrada dei Fiori A10 con uscita al casello di Sanremo Ovest o Bordighera. I collegamenti ferroviari diretti (dopo la soppressione della fermata di Ospedaletti) con Milano, Torino, Genova, Roma e Nizza avvengono tramite le vicine stazioni di Bordighera e Sanremo, le quali si possono raggiungere comodamente con gli automezzi di linea della Riviera Trasporti con una corsa ogni mezz’ora circa e che, inoltre, permettono di raggiungere ogni località della Provincia di Imperia e anche alcune della vicina Provincia di Savona. Per coloro che volessero raggiungere Ospedaletti via mare è possibile attraccare la propria imbarcazione al porto di Sanremo oppure a quello di Bordighera. I collegamenti aerei avvengono con i voli di linea facenti scalo a Genova o a Nizza o con il piccolo aereoporto turistico di Villanova di Albenga.

E la nostra storia…

Approdarono i navigatori: eran Cavalieri dell’Ordine Spedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, più tardi comunemente detti Cavalieri di Rodi, dall’isola omonima, occupata dal loro Gran Maestro Falcone di Villaret. Ebbero agio di ammirare le bellezze naturali del luogo, la vegetazione abbondante, il cielo adamantino, l’aria balsamica, pregna di effluvii salmastri.Eran poche case qua e là disperse. Conosciuto il bel sito, brigarono poi, e riuscirono nel secolo XIV, che fosse assegnata in Commenda all’Ordine Cavalleresco la terra ospitale: e d’allora la Valle ed il Colle s’ebbero il nome di Val di Rodi e Col di Rodi.

Sul colle fondarono un Castello, segno ed esigenza dei tempi, per respingere le invasioni barbaresche; un altro Castello in basso a tutela degli ospedaletti e fra questi una chiesuola intitolata al glorioso San Giovanni Battista.

E crebbe di numero la gente nei dintorni delle case ospitaliere, in riva alla marina, facile meta ai pirati saraceni per le loro ruberie.Ricordano le cronache del secolo XVI le angherie ed i soprusi patiti dagli ospedalettesi da feroce masnada. Ben 60 persone furono prese e fatte prigioniere, ed a forza trasportate sulle abborrite fuste.

Di quest’epoca è ancora il Decreto del Senato di Genova (1594), che autorizza altra Torre o Fortezza in Ospedaletti per la legittima difesa contro le scorrerie dei Turchi, che con più frequenza si rinnovano all’inizio del secolo XVII.

Per mancanza di comunicazioni e mezzi di trasporto la vita degli Ospedalettesi era stazionaria; gli uomini lavoratori del mare per la ricerca del pesce, e per i viaggi lontani; le donne affaccendate nella coltivazione del proprio pezzetto di terra.

Quando nel 1860 l’imperatrice di Russia, Maria Alessandrova, fu consigliata dai medici di far cura di aria tiepida in riviera ligure, il dottor Karel, incaricato di studiare le condizioni climatiche di vari punti della Liguria, non esitò affermare, dopo accuratissime indagini, che la piccola borgata di pescatori a ponente di Sanremo era il sito migliore.

Tanti golfi e baie d’incomparabile fascino da Marsiglia a Spezia: ma Ospedaletti era assai più favorita da natura per cielo sereno, per rada sicura, per aria balsamica, per clima caldo e costante, per valli ubertose di ulivi e limoni. Nessuna abitazione era allora da potersi adibire per decoroso soggiorno della czarina: ed ella non venne.

Suonò l’ora avventurosa. La Società Fondiaria Lionese addocchiò le nostre località, nè studiò le posizioni, nè intuì l’assicurato prospero avvenire, ideò progetti, curò costruzioni di case e ville e strade dallo sfondo attraente e pittoresco; lanciò ai forestieri l’invito di venire qui a pacifico e soddisfacente soggiorno.

In breve volger di tempo Ospedaletti ingrandì. Oggi è grossa borgata del Comune di Coldirodi, e s’asside sulla spiaggia del mare ligustico ponente a 5 km. da Sanremo, ed altrettanti da Bordighera, quasi scaglionata a mo’ d’anfiteatro tra i due capi brulli e pietrosi, che si spingono nel mare: a destra il capo Sant’ Ampeglio, col fremito dei palmizi che separa l’incantevole insenatura ospedalettese dalla lunga marina bordighese; a sinistra il Capo Nero, col fascino degli ondeggianti ulivi, che la separa dallo specchio d’acque di San remo.

E nella conca qua e là sono sparse le casette bianche, le ville signorili, i palazzi suntuosi, tra l’ombrìo degli alberi tanti e diversi, annosi e novelli, negli innumeri giardini. E’ coronata di montagne e ricca di colline, arborate di pini, che coi due promontori sovraccennati, la tutelano dall’imperversare dei venti.

Presenta belle strade regolari, fornita a dovizia di alberghi di prim’ordine, lussureggiante di palme e vegetazione tropicale, ed è specialissima terra per la perenne vita e profumo dei fiori. Oggi conta all’incirca millesettecento abitanti.Le primitive case eran peschereccie: abitate da gente di mare, e gli uomini eran praticissimi della pesca e dei trasporti marittimi. Paranzelle e tartane stavano agli ormeggi od in secco sulla spiaggia.

Gli Ospedalettesi volentieri contemplano l’azzurro mare che lucica, palpita, tremula, sotto i baci del sole; ma più volentieri coltivano la terra, che feconda, e germoglia belle e feraci piante di fiori. Più dell’acqua marina, or liscia, or agitata e spumante, è preferita ed invocata l’acqua piovana, o raccolta nelle vasche, che bagna le piantagioni nostrane ed irriga le ubertose campagne.

Ospedaletti immagine storica

Immagine di via XX settembre storica

                   

La coltivazione dei fiori assorbe tutta l’attività, l’energia, la Volontà degli Ospedalettesi. Tutti i proprietari di terra, coltivano piantagioni di fiori: da questa industria sortiscono abbondante il fabbisogno per la vita.

Son cento qualità variate di rose, garofani ed altri fiori, che letteralmente ricoprono le ben ordinate fasce o tavole di terreno, che dall’alto divallano al piano; magnifiche a vedersi per i tanti e diversi colori, da parerne ricca tavolozza di pittore. E nel “mercato dei fiori”, conosciuto ed apprezzato assai, simmetricamente disposti, lestamente comprati, pagati a pronta consegna, incestati e spediti, i fiori nostrani si diffondono per tutta l’Europa.

Il primo periodo di vita amministrativa di Ospedaletti e più precisamente quello che va dalla sua costituzione in Comune autonomo all’inizio del secondo conflitto mondiale, vide la realizzazione delle più impellenti opere pubbliche sia di carattere igienico, sia di carattere viario. Sono di quell’epoca la copertura del torrente Noce dalla via XX Settembre al C.so Regina Margherita con la creazione della piazza antistante la chiesa parrocchiale (San Giovanni Battista), la trasformazione in strada carrozzabile dell’allora mulattiera che porta dalla piazza San Giovanni Battista alla Via Roma; la creazione della Piazza IV Novembre con conseguente copertura del tratto del torrente Crosio; creazione dei giardini Pian d’Aschè (ora giardini Società Fondiaria Lionese); l’asfaltatura di quasi tutte le strade a suo tempo realizzate dalla Società Fondiaria Lionese e che costituivano la rete viaria di Ospedaletti, opere tutte che vennero attuate nella visione di un rilancio turistico proiettata nel futuro della cittadina.

Si giunse così al 1940 quando con l’inizio del II conflitto mondiale Ospedaletti fu sottoposta, sia pure per breve tempo, allo sfollamento dei suoi cittadini e venne conseguentemente rallentata l’attività economica in generale, senza per altro che l’attività amministrativa subisse contraccolpi deleteri per l’autonomia del Comune. Durante il periodo bellico Ospedaletti perse nel cielo, nel mare, nelle sterminate steppe russe e nelle assolate terre d’Africa alcuni dei suoi figli, caduti nell’adempimento del proprio dovere.

Il conflitto non risparmiò la cittadina che, cinquanta giorni prima del termine della guerra e precisamente il 5 Marzo 1945 venne duramente colpita da un intenso e pesante bombardamento aereo seguito da altri nei giorni 9 e 14 Marzo, che procurarono ad Ospedaletti notevoli e consistenti danni in tutta la parte di levante. In questa occasione venne completamente raso al suolo uno dei più belli alberghi di Ospedaletti il “Suisse”. In precedenza Ospedaletti subì altri cannoneggiamenti navali il più intenso dei quali, avvenuto il 28 Ottobre 1944, stroncò due giovani vite ospedalettesi.

Terminato il conflitto Ospedaletti, malgrado le mutilazioni subite, seppe risorgere sia nella vita cittadina che nell’attività amministrativa; risorsero le aziende alberghiere e con esse il turismo, risorse la floricoltura entrambi cardini dell’economia ospedalettese. L’Amministrazione Comunale utilizzando le modeste risorse di bilancio, diede inizio alla ricostruzione delle strutture distrutte o danneggiate dagli eventi bellici avviando il rilancio turistico della cittadina. In tale ottica viene realizzato l’anello del circuito automobilistico, teatro di importanti gare internazionali di automobilismo e motociclismo; venne acquistato e ricostruito l’albergo “Royal” seriamente danneggiato dai bombardamenti; venne acquistato e ricostruito l’edificio ex Biancheri ora denominato “Piccadilly”; venne riscattato, con l’intervento degli albergatori, il lido “Primavera” ora denominato “Byblos” costituente struttura balneare e ristorante di prim’ordine; venne ricostruita la passeggiata di C.so Regina Margherita.

Con la crescente disponibilità finanziaria e con gli interventi della Regione e dello Stato sono state attuate dalle varie Amministrazioni succedutasi, numerose opere pubbliche, è stato creato un consistente patrimonio immobiliare e sono state introdotte e rese operanti numerose iniziative di carattere socio-culturale ed assistenziale.

Spiccano tra le opere la costruzione dell’attuale sede comunale di via XX Settembre dopo l’incendio del vecchio edificio avvenuto l’11 febbraio 1954; della Palestra Comunale; del plesso scolastico di C.so Marconi; del campo di calcio; i giardini Pian d’Aschè sono stati completati nella loro struttura turistica con le sedi del Tennis Club e della Bocciofila nonchè recentemente con la costruzione dell’anfiteatro cittadino. E’ stata ampliata la rete viaria in modo tale da servire, negli anni, le zone agricole del territorio favorendo così i trasporti per la produzione floricola, quali la sistemazione della strada Termini, costruzione della strada Baudi, della strada Poggi Terrine, Vallegrande, Noce, dei Garofani ed altre nella fascia nord del Comune. Il 25 Maggio 1963 venne inaugurata la Biblioteca Comunale, prima con sede nel municipio e successivamente nel palazzo “Piccadilly”, ove ancora oggi si trova. Ospedaletti ha avuto incremento turistico alla fine degli anni ’60 quando fu terminata l’Autostrada dei Fiori con l’apertura del casello di Sanremo.

Lo spostamento a monte della linea ferroviaria, avvenuto dal settembre del 2001 rappresenta certo una perdita per il turismo cittadino, ma nel contempo sarà volano di sviluppo “riavvicinando” la cittadina a quel mare da cui era stata “allontanata” nel 1870 con la costruzione del “muro” lungo la via XX Settembre. Ospedaletti non è più, oggi, dopo ottant’anni di autonomia amministrativa la modesta borgata del primo dopoguerra, ma una bella realtà nell’ambito provinciale, una cittadina che può realizzare con le proprie forze, un disegno di ordinato sviluppo e progresso.

Il primo casinò d’Italia

villa sultana vista da Corso Regina Margherita    Villa Sultana in una stampa d'epoca       

Il circuito

Il circuito automobilistico e motociclistico di Ospedaletti

Il circuito automobilistico e motociclistico di Ospedaletti

La curva del Piccadilly

La curva del Piccadilly a Ospedaletti

           

www.marinadiospedaletti.it